Lettera aperta alle future generazioni



Care future generazioni, credo di parlare a nome di tutti quando vi dico: Mi dispiace. Scusateci se vi abbiamo lasciato questo nostro pianeta così incasinato, scusateci se siamo stati talmente presi nei nostri affari, per fare qualcosa a riguardo. Scusateci se abbiamo dato retta a persone che accampavano scuse per non fare nulla. Spero ci perdonerete se non abbiamo realizzato quanto la Terra fosse speciale, come in un matrimonio andato male, non sapevamo ciò che avevamo, finché non lo abbiamo perso.

Per esempio, suppongo che probabilmente saprete cosa sia il deserto amazzonico, giusto? Beh, che voi ci crediate o meno, una volta era chiamato la foresta pluviale amazzonica e c’erano miliardi di alberi ed erano bellissimi e…oh, non ne sapete molto sugli alberi, vero?
A tal proposito fatemi dire che gli alberi sono fantastici, dico: noi letteralmente respiriamo l’aria che loro creano, puliscono l’inquinamento prodotto da noi, l’anidrite carbonica, immagazzinano e purificano l’acqua, ci forniscono le medicine per curarci, il cibo che ci nutre. Questo è il motivo per cui sono così spiacente nel dirvi che li abbiamo bruciati. Li abbiamo tagliati con macchine brutali, orribili, ad una velocità di 40 campi di calcio al minuto e che il 50% degli alberi al mondo è scomparso negli ultimi 100 anni.
Perché tutto questo? Per il denaro. E non sarei così triste se non ci fossero così tante immagini di foglie su di esso.
Sapete, quando ero piccolo, lessi di come i Nativi Americani avessero così tanta considerazione per il Pianeta, che si sentivano responsabili di come avrebbero lasciato la terra per le prossime 7 generazioni; il che mi lascia l’amaro in bocca, poiché molti di noi, oggi, non sono interessati nemmeno a ciò che accadrà domani.
Quindi sono spiacente, mi dispiace che abbiamo messo il profitto sopra le persone, l’avidità, sopra al bisogno, il dominio dell’oro, sopra al buon senso.
Mi dispiace che noi si sia utilizzata la natura come una carta di credito senza limiti, fino ad aver portato gli animali all’estinzione, rubandovi la possibilità di vedere quanto fossero unici, o di diventare loro amici.
Mi dispiace che noi abbiamo avvelenato gli oceani tanto che voi non possiate nemmeno nuotarci dentro. Più di tutto, però, mi dispiace per il nostro modo di pensare, poiché abbiamo avuto il coraggio di chiamare tutta questa distruzione “progresso”.

Hey Fox News, se non credi che i cambiamenti climatici siano una minaccia, ti sfido ad intervistare le migliaia di persone senza fissa dimora in Bangladesh, vedi, mentre tu eri nel tuo super attico, le loro case venivano letteralmente spazzate via da sotto i loro piedi a causa dell’innalzamento del livello del mare; e Sarah Palin, tu hai detto di adorare l’odore del combustibile fossile, beh, ti spingo a parlare con i bambini di Beijing, che sono forzati ad indossare maschere anti-smog solo per poter andare a scuola. Vedete, tutto questo si può ignorare, ma la realtà per ciò che riguarda la verità, è che la si può negare, ma non la si può evitare.
Quindi mi dispiace future generazioni, mi dispiace che le nostre impronte siano divenute voragini e non giardini, mi dispiace che si sia posta tanta attenzione all’ISIS e così poca alla velocità dello scioglimento dei ghiacci. Mi dispiace se vi abbiamo condannati alla distruzione e se non abbiamo trovato per tempo un altro pianeta su cui trasferirci…io…

…sapete cosa, non sono spiacente. Questo futuro non lo accetto, perché un errore non diviene uno sbaglio finché non ci si rifiuta di correggerlo. Possiamo cambiare tutto questo, come?
Lasciatemi suggerire che se un agricoltore vede un albero malato, non guarda ai suoi rami, ma alle sue radici; noi dobbiamo guardare alle radici e non ai rami del Governo, non ai politici manovrati dalle corporazioni, noi siamo le radici, noi siamo le fondamenta, questa generazione!
Sta a noi prenderci cura di questo Pianeta, è la nostra sola casa e dobbiamo tutti “riscaldare globalmente” i nostri cuori, cambiare “il clima” delle nostre anime e realizzare che noi non siamo separati dalla natura, ma siamo parte di essa e tradirla è come tradire noi stessi, salvarla è come salvare noi stessi.
Perché per qualunque battaglia voi stiate combattendo: razzismo, povertà, femminismo, diritti omosessuali, o per qualsiasi tipo di uguaglianza, alla fine non avrà alcun significato, poiché se non lavoreremo tutti assieme per salvare l’ambiente, saremo, tutti, ugualmente estinti.

Scusate.

Liberamente tradotto dal monologo “Dear Future Generations” di Prince Ea.

Siate parte della soluzione e non del problema:

#StandForTrees

Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato,
l’ultimo pesce pescato,
ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro.

La nostra terra vale più del denaro.
E durerà per sempre.
Non verrà distrutta neppure dalle fiamme del fuoco.
Fin che il sole splenderà e l’acqua scorrerà, darà vita a uomini e animali. Non si può vendere la vita degli uomini e degli animali;
è stato il Grande Spirito a porre qui la terra
e non possiamo venderla perché non ci appartiene.
Possiamo contare il nostro denaro
e bruciarlo nel tempo in cui un bisonte piega la testa,
ma soltanto il Grande Spirito sa contare i granelli di sabbia
e i fili d’erba della nostra terra….

(Profezia Creek, nota del capitolo introduttivo del volume I de: “diritti dei popoli indigeni”)

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